venerdì 5 maggio 2017

Erboristi e chiese chiuse


Quinta tappa, San Stino di Livenza - Oderzo, 28 km.

Il sole è già alto e caldo quando esco e il pile leggero finisce subito nello zaino, per rimanerci fino alla fine. Sfoggio la mia nuova magliettina arancione modello dipendente Anas, così mi si nota di più.
Non so perché ma fin dalla prima notte ad Aquileia ho cominciato a svegliarmi verso le 4 di mattina. Ho pensato fosse l'ansia ma ormai cammino da 5 giorni e dovrebbe essere scemata. Ho pensato che spegnere la luce alle 22 sia troppo presto ma la stanchezza a quell'ora mi prende e mi serra gli occhi. Ho pensato pure all'astinenza da alcol.... Insomma stamattina, dopo aver "seguito il fiume" come dicono i Calexico, mi sono infilato in un'erboristeria ed ho acquistato della passiflora per il sonno e, visto che c'ero, ho preso anche una crema solare perché le braccia, più che le mie, sembrano ormai quelle di un portoricano e bisogna correre ai ripari.
Riparto impomatato e felice e ricomincio a seguire canali, salutare pescatori che lasciano andare i pesci, attraversare paesini e vedere chiesette tutte chiuse, compreso il Santuario della Madonna dei Miracoli: anche i frati mangiano e credo mangino pure bene. 
Il paesaggio non cambia molto e il sole cresce di gradi, così quando arrivo alla Fontana degli Innamorati, ormai alle porte di Oderzo, mi accascio all'ombra del campanile della minuscola chiesetta che, inaspettatamente, è aperta. 
Da li al centro città sono un paio di km abbondanti ma l'idea della doccia imminente mi da la carica e li divoro veloce. Oderzo è una cittadina storica, Opiterigium per gli amici, ed oltre al bel Duomo e ai suoi affreschi offre vestigia della cittadina romana che fu. Giro un po', mi bevo la mia birra analcolica e mi preparo per la cena., giusto il tempo di pubblicare questo post. 
Domani si cammina in due, Giuseppe arriverà alla stazione di Oderzo alle 8,30 e io sarò lì ad aspettarlo. 
Ciao e miao a tutti.

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