sabato 13 maggio 2017

La ferrovia fantasma e il sole a picco


Dodicesima tappa, Facca - Quinto Vicentino, 34 hotty km.

Già lo so, ci sarà il sole e farà caldo, non devo nemmeno aprire le finestre per averne la certezza,  si tratta di una certezza interiore, di quelle indiscutibili. 
La colazione è ricca e piena di cose buone. La Bicicletta (il b&b) mi ha accolto con affetto e calore, offrendomi chiacchiere e polpette di pesce ieri sera a cena, un bed molto comodo e poi questo popò di breakfast. 
Non "pubblicizzo" mai dove dormo o dove mangio, è un regola ferrea, ma questa è un'eccezione da fare. 
Oggi sarà quasi tutto asfalto, so anche questo e prima di uscire mi faccio un bel Ommm per prepararmi a livello psicologico.
Pronti, partenza, via!!! 
Le strade da percorrere sono veramente a traffico ridotto e si cammina bene, io tengo il passo veloce che non voglio fare tardi e quando improvvisamente la Brenta mi appare in tutto il suo splendore di pace ed acque lente ho già fatto 10 km.
La attraverso su un ponte cui hanno aggiunto una larga passerella ciclo pedonale e mentre la cammino mi torna in mente l'ingresso a Piacenza sulla Francigena, il ponte con i camion a un metro che ti risucchiano passando veloci: brrrr.
Passato il ponte faccio la prima sosta (in un baretto osteria dove, a senso, si mangia da paura) e anche una chiacchierata con un signore che mi racconta di tutte le bombe trovate nel fiume e altre amenità locali. Poi riparto di slancio e mi infilo subito lungo gli invisibili binari della ferrovia fantasma: la Treviso Ostiglia. È ben camuffata da ciclabile ombrosa e camminarci è una goduria; è un altro drittone su cui incontro ciclisti, giovani pattinatrici instabili, furbi contrabbandieri macedoni e corridori stravolti; c'è anche un quartetto equino che vorrebbe accodarsi alla mia passeggiata ma è costretto nel suo recinto: peccato.
Quando arrivo in fondo passo il ponte fantasma della ferrovia fantasma e mi immetto in uno sterrato lungo canale, molto bello ma privo d'ombra. Fino a Camisano Vicentino sono 7 km bollenti e quando arrivo sono cotto e stracotto. C'è una pizzeria chiusa e io occupo il suo tavolo fatto di bancali e mangio: panino e banana, il panino non lo finisco, la banana si. Tolgo anche le.scarpe perché i piedi urlano pietà, e io sono un tipo dal cuore d'oro. 
Mancano 9 km e ai 7 mi fermo nuovamente per un gelatino (cocco e amarena) e per riempire la vuota borraccia. 
Poi è di nuovo ciclabile sterrata e soleggiata; incontro una signora che mi chiede se sto andando a Santiago e io gli spiego della Postumia e del mio Cammino fino a Genova. Mi chiede consigli perché a luglio vuole partire per il Cammino Francese e io provo, inutilmente, a caldeggiare qualche Cammino italiano. Il tutto dura meno di tre minuti poi ognuno riparte per direzioni diverse. I km scalano uno dopo l'altro, la stanchezza si fa sentire e, dopo aver acquistato in un provvidenziale spaccio di latte pane e affettati per la tappa di domani, chiudo quella di oggi.  Gaudemus!!!
Domani si va a Brendola e ci saranno delle sorprese.
Hasta siempre!!!

Nessun commento:

Posta un commento