lunedì 19 giugno 2017

Il gran finale


Decima tappa, Borgo Val di Taro - Pontremoli 27 km (di 33)

Vorrei raccontarvi dettagliatamente questa tappa che è stata la più lunga e la più dura di tutta la Via degli Abati ma non ci riesco, non ora almeno; ci sarà tempo e probabilmente sarà un libro a farlo, uno scritto a quattro mani con Natascia che è stata una compagna di viaggio coraggiosa, sia nell'affrontare dislivelli crudeli, sia nel sopportare un orso come me.
Per ora posso solo dirvi che abbiamo rubato 6 km al percorso perché il ginocchio di Nat dava segni di disagio esattamente come un muscolo della mia coscia sinistra.
Da Valdena abbiamo raggiunto, non senza sforzo, il Passo del Borgallo attraverso boschi di una bellezza esagerata e percorso il bellissimo crinale che porta verso il monumento ai partigiani della Val Verde e alla sterrata che scende verso Cervara e poi verso Pontremoli. 
Posso dirvi che a Pontremoli c'era il comitato d'accoglienza composto da quel tesoro di Gianni Cella ed è stato un momento bellissimo.
Posso dirvi che questa doppia avventura è stata un'esperienza unica, che mi ha permesso di gustare luoghi di questo nostro bistrattato paese che non si arrendono al decadentismo imposto da anni da classi dirigenti incapaci, di conoscere persone che fanno dell'accoglienza una forma d'arte e un'espressione d'amore, di vedere la natura ancora selvaggia vivere i suoi ritmi e le sue ancestrali abitudini e di tutto questo io sono enormemente grato. 
Sono grato a chi a queste strade dedica tempo, passione, amore, a chi, come me, le cammina alla ricerca delle sue sensazione e delle sue riflessioni.
Sono infine grato a tutti voi che avete trovato quei due minuti al giorno per leggere i deliri di questo pellegrino sui generis; spero di avervi trasmesso parte delle mie emozioni, perché è questo quello che fa uno scrittore, comunica, racconta, condivide.
Mi aspettano un paio di lunghi e intensi mesi dedicati a scrivere "I giorni di Postumia" ma di questo saprete tutto più avanti, a tempo debito.
Ora è tempo di festeggiare, di bere e di mangiare per cui mi perdonerete se la taglio corta.
Vi saluto e vi ringrazio tutti dal profondo del cuore augurando a tutti voi Buon Cammino.
Ultreya.

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