sabato 3 giugno 2017

In Cammino col Quarto Stato


Trentaduesima tappa, Voghera - Tortona, 25 km.

I primi 9 km di oggi sono un lungo drittone campagnolo chiamato Via per Casalnoceto, una stradina a traffico 0 che conduce all'omonimo paesino. È lì che ho appuntamento con  Franco e Claudio, referente e suo delfino per la parte piemontese della Via Postumia. Mi bastano pochi minuti per ribattezzarli Gianni e Pinotto, si lanciano battutine a raffica ed io, l'avrete capito, in queste cose ci sguazzo. 
In pochi minuti di cammino scaliamo una collinetta che ci porta al Santuario della Fogliata, una piccola chiesa (chiusa) che affaccia sulla vallata e sui suoi vigneti. 
Si scende e si arriva a Volpedo città che ha dato i natali e ha raccolto tutta la vita di Giuseppe Pellizza, pittore divisionista morto suicida nel suo studio famosissimo per il suo quadro "Il Quarto Stato".
C'è la piazza dove fece posare i personaggi del dipinto e, in terra, tanti piccoli quadrati ricordano i posti assegnati ad ognuno di loro. C'è anche una bella meridiana e, come in tutto il paese, il cavalletto con una riproduzione del quadro. 
Ci prendiamo il tempo per bere un caffè (io faccio la mia succososta) e poi si riparte in salita; è una di quelle che non fa sconti a nessuno, dritta dritta fino al bel paesino di Monleale.
Di qui si va in leggero saliscendi fino al mini borgo fantasma di Magostino e poi fino a Berzano di Tortona dove facciamo una sosta in una delle accoglienze della Via, un posto molto bello. I due compari qui mi lasciano solo ed io proseguo in discesa verso la provinciale che attraverso in località Baracca. Il caldo è salito nuovamente in cattedra e mi aspetta sulla salitaccia per Sarezzano, piccolo borgo dove arrivo stremato ma non troppo: mi sorprendo io stesso della grinta che sto mettendo nelle lunghe salite che affronto, una cosa un po' inaspettata ma tutta roba buona in previsione delle prossime tappe e anche della Via degli Abati. 
Entro in una panetteria per chiedere del bar e ne esco con un trancio di pizza alle cipolle e tante belle chiacchiere con la titolare. Il bar è aperto e scatta, inesorabile, la seconda succososta con annessi piedi all'aria. 
Non manca molto al traguardo, si scende un po', si gira per i campi, si risale di una salita rovente ma breve fino al paese dall'incalzante nome di Vhó che io prendo come un incentivo al proseguire gagliardamente il mio Cammino e finalmente si scende dritti verso Tortona. 
Una doccia è proprio ciò che ci vuole per ritemprare corpo e spirito, poi ci sarà tempo per incontrare nuovamente Gianni e Pinotto e bere qualcosa insieme.
Domani si sale e sarà sempre un po' di più.

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