giovedì 15 giugno 2017

Cane Fabio e il pediguado fresco


Sesta tappa, Nicelli - Groppallo, 13 km.

Dopo una notte fresca, dormita sotto la sicurezza di una coperta si può affrontare di tutto: con questa convinzione inizia la giornata e con il saluto del cavallo amico che staziona davanti all'agriturismo Le Sermase, un posto veramente bello. 
La colazione scende giù velocemente e si può affrontare la tappa con tranquillità, anche perché i primi 8 km sono tutti in discesa. 
Il sole dipinge di luce tagliente le montagne, gli alberi e i campi e in lontananza una leggera nebbiolina dona un aspetto​ fiabesco a tutto il paesaggio.
Si sente che ieri ha piovuto, l'aria è più fresca e le gambe, strusciando contro gli arbusti, si bagnano, una sensazione piacevole dopo giorni di arsura e siccità. 
Si passa attraverso il disabitato di Molinari (la sambuca non c'entra) e lo scarsamente abitato di Bolderoni dove avviene l'incontro che cambia la giornata. Un bracco bellissimo ci viene incontro e, come da contratto, ci abbaia; è tutto teatro, si vede lontano un miglio e dopo un paio di tentativi fatti di  mani annusate e bastoncini nascosti si rivela per quello che è, un giocherellone affettuoso. Lo dice anche il signore che prova a chiamarlo ma lui non ne vuole sapere e comincia a camminare con noi. Lo fa per 7 km.
Si creano alchimie particolari quando si è in Cammino e piccoli eventi straordinari accadono spontaneamente senza che nessuno ci metta la volontà. 
Per quei 7 km, quei bellissimi 7 km, il cane è mio ed io sono suo; mi cerca, mi cammina al fianco, sparisce per un attimo ma poi torna da me, come se il nostro fosse un legame di vecchia data, intimo e profondo. Non so il suo nome, ma sul collare, vicino a un numero di telefono, c'è scritto​ Fabio ed è così che inizio a chiamarlo e lui sembra gradire il suo nuovo nome.
Il sentiero scorre e l'idea "prima o poi Fabio torna da solo verso casa" svanisce lasciando il posto ad una più fantasiosa "Fabio viene con noi fino a Pontremoli".
A nulla valgono le numerose chiamate e i messaggi inviati al numero di Fabio Padrone, nessuno risponde e intanto il chilometraggio aumenta, si passano altri micro borghi deserti e infine si arriva giù al fiume. Qui incrociamo un piccolo furgone con due persone a bordo ed io lo fermo chiedendo, malvolentieri, se conoscono il cane o il padrone ed è così che un amore appena nato finisce bruscamente. In questi luoghi desolati tutti conoscono tutti, e per tutti intendo anche i cani di tutti, compreso Fabio, il mio Fabio.
Io ci metto poco ad affezionarmi ad un animale, mi basta uno sguardo, esattamente come è successo stamattina con la nera mucca affettuosa, che mi si è avvicinata e si è fatta accarezzare la fronte dopo avermi leccato la mano; separarmi da Cane Fabio, da quei suoi occhioni simpatici e pieni d'amore mi da tristezza e, se capisco un po' della gestualità canina, credo che il sentimento sia reciproco. Ma è giusto così, un cane, un padrone, però quelle orecchie penzoloni, quel suo buffo modo di correre mi mancheranno.
Penso che se non avessimo incontrato quei ragazzi​ e lui avesse guadato con noi il fiume la storia sarebbe andata diversamente, o almeno mi piace pensarlo.
Il guado: è il secondo avvenimento bello della tappa. Il Nure come fiume non è un granché, almeno in questa stagione arida ma per attraversarlo bisogna comunque entrarci per cui: via gli scarponi, su i sandali e si va. Sia io che Nat regrediamo ad un'età prescolare e ci lasciamo travolgere dalla refrigerante esperienza di camminare nell'acqua gelata e ce la prendiamo comoda.
Sono le ultime risate perché la salitaccia infame verso Groppallo ci aspetta sulla riva opposta e in soli 4 km riesce a cancellare dalle nostre facce qualsiasi traccia di euforia. 
Arriviamo in cima poco dopo mezzogiorno, ridotti uno straccio e ognuno in una sua forma di delirio ma il paese è minuscolo e l'accoglienza è proprio lì, a due passi. Ci accasciamo sui tavolini esterni e poniamo fine allo sforzo chiudendo una tappa intensa. 
Venceremos!!!

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