venerdì 16 giugno 2017

La piccola torre, la grande fortezza


Settima tappa, Groppallo - Bardi, 21km.

Sulla carta una tappa medio lunga ma non impegnativa, tutta in costa e poi in discesa.
La cronaca.
Riusciamo a strappare mezz'ora di anticipo sulla colazione ai gestori dell'albergo (7 al posto di 7,30) e dopo venti minuti siamo sulla Strada. La abbandoniamo subito per un sentiero che sale e guadagna dislivello smentendo ogni previsione e io continuo a ripetermi come mantra "non dura, non dura, non dura" alternandolo ogni tanto con un più evocativo "ora spiana, ora spiana, ora spiana", ma non serve a nulla, non.subito almeno.
Quando la pietrosa mulattiera trova alfine la sua orizzontalità, scenari bellissimi si aprono attorno a noi grazie a un cielo terso, alle pochissime nuvolette e ai colori della natura; la grande vallata di cui stiamo percorrendo il periplo è selvaggia e boscosa e il suo manto verde, qua e là, è bucato da un campanile o da piccoli gruppi di case che rispondono a buffi nomi come Selva Sopra, Noce Sotto e il famigerato Grezzo.
Proprio in prossimità di Selva incontriamo la piccola Torre di Sant'Antonino, solitaria e minima fortificazione monoposto, che è stata recentemente restaurata e fa bella mostra di se ai bordi di un campo; la sua apparizione, così improvvisa, sorprende, come se quella costruzione fosse fuori luogo, come un pesce nel bel mezzo di un deserto.
Pochi chilometri e, dopo aver incontrato pavoni fifoni, lumache bavose e farfalle di ogni genere, arriviamo al Passo di Linguadà; non è una sosta piacevole, ai gestori del bar che domina il passo hanno appena investito un cane, uccidendolo, e c'è un'inevitabile aria di tristezza. Ripenso a Cane Fabio e alla sua spensieratezza e mi auguro che stia bene e soprattutto che non debba mai trovarsi a fronteggiare un idiota in macchina che corre superando il limite solo perché non ha niente di meglio da fare (e niente di meglio è un eufemismo). 
Siamo entrati ufficialmente nel parmense e ci lanciamo in discesa verso Cerreto, ci riagganciamo alla Provinciale dove le macchine sono pari a zero e poi nuovamente su sentiero fino ad arrivare a Cogno Grezzo, frazione del famigerato Grezzo, a sua volta frazione di Bardi. Facciamo una sosta meritata levando le scarpe e mangiando frutta e, come molte altre volte prima di adesso, sopraggiunge la macchina del postino che, si sa, suona sempre due volte.
Su strada raggiungiamo Grezzo (sempre lui, il famigerato), lo superiamo e andiamo giù dritti verso Bardi. 
Il castello, o meglio, la fortezza svetta e domina tutto il borgo con la sua imponenza; di fronte una nuova serie di montagne, quelle di domani ma per ora meglio non guardarle, ora è tempo di una doccia, un po' di riposo e poi una visita al paese.
P.S. 
Comunque -3, così, per dire.

Nessun commento:

Posta un commento