lunedì 26 settembre 2016

Macerino mon amour


Dodicesima tappa: Spoleto - Macerino, 19 km.
Canzone del giorno: Rebel Yell di Billy Idol.

Tappa breve ma ricca di incontri e di meraviglie: via con la cronaca.
Parto da Spoleto che sono le 8,30; Natascia è ripartita ieri per cui torno a fare gruppo a me. La prima parte del percorso è su strada trafficata e un po' mi rompo a fare continuamente spazio alle macchine ma a un certo punto la mia personalissima Via gira a sinistra e lascia il traffico al suo destino. Si comincia a salire, dapprima lentamente poi sempre un po' di più ma mai in maniera proibitiva. Le poche case spariscono e il bosco mi avvolge con la sua ombra fresca e il suo silenzio: è proprio ciò di cui ho bisogno. Vado su così  fino a quando gli alberi si fanno più radi ed è proprio attraverso un buco fra le fronde che vedo per la prima volta la piccola cupola bianca che sembra proprio quella di un osservatorio astronomico. È impossibile penso e invece....
Continuo a salire fino ad arrivare ad una curva dove un cartello recita: Rapicciano. Entro in punta dei piedi perché il silenzio pervade il luogo, arrivo nella piazzetta e lì ad accogliermi c'è il sorriso di una signora inglese che subito mi chiede se ho acqua a sufficienza e poi mi offre un caffè. Lei e il marito anni fa hanno comprato qui una splendida casa e ogni anno in estate vengono a godersela. La cupola sulla torre è effettivamente quella di un osservatorio che però non è più attivo: peccato, perché il luogp, così remoto e isolato, sarebbe perfetto per osservare le stelle. Dopo il selfie di rito ricomincio a salire e dopo poco giungo al bivio per Fogliano. Lì incontro un uomo che porta a spasso la sua cagnetta e scatta un quarto d'ora di scambio informazioni cinofile. Da lì in poi sono cinque km di strada bianca pianeggiante e tutta curve in mezzo al bosco e camminarla è veramente piacevole. Un'ora e arrivo a fine tappa: Macerino è un piccolo borgo che un tempo era un rudere che un tempo era un castello. Una coppia di signori quasi trent'anni fa lo ha ricostruito da zero ed ora è un luogo magico. Complice la stagione avanzata e il giorno (lunedì) sono praticamente l'unico ospite se escludiamo una signora del Norfolk che ha una casa qui. Ci conosciamo sui bordi di una piscina tanto piccola quanto azzeccata. Il caldo c'è, il sole pure: un bagno pellegrino non me lo leva nessuno. I signori ricostruttori, che sono anche i signori che mi ospitano sono gentilissimi ed essere loro ospiti è veramente un piacere. Ora vado che mi aspettano per la cena.
Saludos amigos.

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