domenica 28 giugno 2015

Scendere non è sempre cosa buona.

Berceto -Pontremoli 26 km (ma la cifra è irrilevante).
Chi ha detto che la discesa è meglio della salita? Chi è quel pazzo criminale? Portatemelo che lo voglio matare!!!
Detto questo, via con la cronaca.

Dopo una ricchissima colazione si parte. Appena usciti da Berceto c'è il sentiero sulla sinistra, lì bello pronto ad attenderti che sale subito, così, per farti capire che la Cisa è ancora lontana. Dura poco poi si fanno gli ultimi km su asfalto fino al passo. Li, fra una moltitudine di motociclisti coperti di pelle cigolante (alcuni molto attempati e decisamente brutti) e ciclisti di ogni dove incontro Peter, il pellegrino austriaco con cui ormai condivido alcune brevi parti della giornata. Si fa una Lemon-sosta e si ricomincia. Il sentiero riparte subito oltre il passo e dopo una brevissima salita comincia a scendere dolcemente in bosco. È il mio tipo di sentiero preferito: fondo morbido di foglie e terra, come camminare su un tappetino, dovrebbero abbatermi per fermarmi. Poi va avanti in costante e piacevole saliscendi, su crinale e poi si getta a capofitto in una ripidissima discesa piena di sgasciume, sassi, ghiaino, insomma tutto quello che facilita lo scivolone a culo per terra. Santi bastoncini, l'ho già detto. Si va avanti così per un'ora abbondante e le ginocchia, i muscoli delle cosce ed ogni altro muscolo poco usato inizia a soffrire. La discesa, sappiatelo, è un vero inganno globale. Ti tenta, ti seduce, ti prende e ti mastica e alla sera ti lascia sul letto a mugolare per il dolore diffuso in tutta la parte inferiore del corpo. Ecco il perché della brevità di questo post.
Piccole note:
Pontremoli è un paesino meraviglioso, con i suoi tanti ponti, il castello meraviglioso e i muri con le fioriere improvvisate piene di cuori e scritte carine. Merita una visita, fidatevi.

Animale totemico:
Oggi ci sono le rondini. Sono qui in un ristorantino con un loggiato affacciato sul fiume e guardare le loro evoluzioni nel cielo che via via si fa scuro è un toccasana per l'anima (e il corpo) ed è di buon auspicio per domani. Per sempre.

A Roma mancano 469,8 km. Daje!!!

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