giovedì 11 giugno 2015

La Sacra... e il profano

Terzo giorno: da Susa a Sant'Ambrogio di Torino, 30 km. Giornata di sole iniziata alle 7,30 di mattina; il cammino si svolge fluido su tappe per lo più in piano ma quasi totalmente su asfalto, di stade minori e poco frequentate però, il che non guasta. Solo un fastidioso pezzo di statale che col caldo non è il massimo. L'obiettivo era quello di raggiungere nel minor tempo possibile l'arrivo in modo da poter riposare un po' e tentare la salita ad uno dei gioielli più preziosi del Piemonte tutto: la Sacra di San Michele, abbazia antichissima che si erge maestosa in cima a uno sperone di roccia da cui si domina tutta la valle. Solo che dopo 30 km "spinti" farsi 600 metri di dislivello su una mulattiera avrebbe messo a dura prova i miei muscoli e lo svolgimento stesso del cammino.  Avevo ormai rinunciato anche in virtù delle pessime previsioni per domani ma...c'è sempre un ma: Gabriella, anzianotta tenutaria del b&b in cui passerò la notte si è offerta di portarmi su in macchina e alla fine ha percorso con me anche l'ultimo tratto in salita dal parcheggio all'ingresso. Una vera Iron Lady (lei si, mica la strega). Si sono scambiate belle chiacchere , condiviso qualche ricordo doloroso, preso un caffè e alla fine, come per magia, il lei si era trasformato in tu.
La Sacra è una cosa da vedere assolutamente almeno una volta, trasmette un'energia pazzesca e allo stesso tempo possiede quella dote che molti luoghi sacri hanno, il saper addolcire l'anima al di là della fede e delle proprie convinzioni. In più ora ho un secondo timbro sulla mia credenziale ed è uno di quelli che pesa.
Altri incontri del giorno da segnalare quello con il pellegrino Gino con cui ci siamo incrociati più volte senza mai camminare insieme (perché i piedi non sempre hanno lo stesso ritmo) e con la mitica cagnetta Stella che mi ha slinguazzato allegramente dopo la prima carezza (quadrupede dai facili costumi)
La dolente nota di oggi invece è lo squallido posto dove mi è toccato mangiare. Dico toccato perché era l'unica mangiatoia nel raggio di 3 km e io di benzina non ne avevo più per spostarmi. La sacra birra : il cattivo gusto di un locale per bikers finto americano (con tanto di totem sparsi qua e là) misto ad una delle carbonare peggiori della mia vita. Delusione profonda.
A Roma mancano ora 832,9 km. Ce la posso fare...
P.S. Ho le braccia color marmellata di more...forse è meglio cominciare a mettere la crema protettiva

Nessun commento:

Posta un commento