domenica 7 giugno 2015

L'inquietudine del partire

Non so come spiegarlo: quando la partenza comincia a diventare imminente mi sale una strana specie di inquietudine che poco ha a che vedere con la gioia che un viaggio sa regalare. È piu forte di me, dovrei esultare e invece serro la testa fra le mani e resto lì, immobile. Poi passa eh, il tempo di arrivare e iniziare a vivere l'avventura e ogni malessere sparisce però per ora è così. Stamattina anche la Jessie, la cagnetta più bella (e agitata) del mondo sembrava voler condividere questa mio stato emotivo. Era lì, sdraiata sul pavimento che mi guardava con quei suoi occhioni tristi mentre finivo di chiudere lo zaino e di vestirmi. A un certo punto si è messa una zampa sulla testa ed è rimasta così, ad osservarmi andar via come se non dovessi tornare più, come se la stessi abbandonando per sempre.
Il treno per Firenze è appena partito, poi ne prenderò uno per Torino, poi uno per la Val di Susa, su fino a Oulx. Quella è solo la prima destinazione di questo lungo viaggio, il Cammino, quello vero, inizia domani, con un altro spirito e con i pensieri bui ormai lontani. Di sicuro.
Si, viaggiare.

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