giovedì 9 luglio 2015

Venere Infernale e le tre pecore in scala di grigio

Colle Val d'Elsa - Siena 22 km.
Grande giornata quella di oggi, per gli occhi, per l'anima e per il fisico (caviglia sinistra a parte). 
La dormita della notte (21.30/4.30)ha dato i suoi frutti e quando sono uscito, alle 5, fuori c'era solo un leggero chiarore. Il sole è sorto mentre ero già per la strada ed era una palla rossa di fuoco, una sorta di Venere infernale che esce dalle colline a turbare i pochi già svegli. I girasoli tutti hanno subito alzato il capo al suo apparire, rendendo omaggio e iniziando la loro lenta danza circolare. Uno spettacolo impareggiabile. In lontananza le torri della cinta muraria di Monteriggioni emergevano in controluce indicandomi la strada. 
Prima però bisognava andare ad Abbadia a Isola, splendido minimo borgo, luogo di accoglienza da sempre. Tutto taceva anche lì, i pochi pellegrini erano probabilmente già in Cammino, come me. Qualche foto e poi via, verso il castello.

Sulla strada sterrata incontro l'animale totemico di oggi che in realtà sono 3. Trattasi di Ovinus vulgaris, pecore insomma, diffidenti e paurose come è nella loro natura. Appena mi vedono si allontanano un po' e poi si fermano; io mi avvicino alla rete con la macchina fotografica e loro trotterellano poco più in là ma alla fine riesco a beccarle. Sono buffe una è nera, una grigia e una bianca, tre animaletti in fila indiana in perfetta scala di grigi. Sono buffe e si guadagnano il premio.
Mi bevo la salita fino alla porta nord di Monteriggioni ed entro nel borgo che sono quasi le otto. Non c'è praticamente nessuno a parte due tecnici che stanno montando un palchetto per la Festa Medievale.
Mi fermo giusto il tempo di bere un po' d'acqua e fare due foto, voglio arrivare presto a Siena.

Ci sono 14 km da fare, praticamente tutti su strade bianche e sentieri. Il paesaggio che mi circonda è da sogno, fra campi di grano, girasoli, colline boscose da cui spuntano bellissimi luoghi storici, come il Castello della Chiocciola con la sua torre e i due cipressi a far la guardia all'ingresso.
Poco dopo c'è Villa, un piccolissimo agglomerato di case storiche dove un signore ha messo su un'area sosta con sedie scolpite nei tronchi, una fontanella, un tavolo con sopra il libro dei pellegrini e il timbro per la credenziale. Riposarsi è d'obbligo e mi permette di conoscere Aldo e Giorgia con cui scambio volentieri un paio di parole e un pezzo di sentiero. Loro scelgono la via "ufficiale" e allungano di 8 km, io invece seguo la mia guida e in poco più di un'ora entro a Siena, esattamente a due passi dall'ostello; furbo no?

La caviglia duole ancora e credo che queste scarpe non vadano affatto bene. Mollo lo zaino e scendo alla stazione dove c'è Cisalfa e mi accatto uno scarponcino nuovo. Speriamo bene.
A Roma mancano 247,1 km.... tutti in discesaaaaaa!!!

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