Montefiascone - Viterbo, 18,7 km.
Un'altra tappa breve oggi, ma comunque intensa.
Saluto il lago di Bolsena che sono le 6 in punto: di nuovo quella meravigliosa follia cromatica fatta di luce e riflessi.
La strada scende ripida e improvvisamente diventa antica. Sono di nuovo sulla Cassia , quella vera, e ci rimango per un bel pezzo. È conservata benissimo e, l'ho già scritto ieri, trasmette vibrazioni intense, cariche di storia, di voci, di preghiere e di urla, di fatica e di gioia: insomma, una specie di sub woofer emotivo sparatp a cannone.
Ci si fanno le foto con gli altri pellegrini, ognuno vuole conservare una immagine del suo io pellegrino che cammina la storia.
Alla fine dell'ultimo basolo inizia la sterrata che fa un doppio slalom sotto la ferrovia e poi affronta la modesta salita di monte Iugo. Dalla cima si gode un bel panorama sulla campagna viterbese e c'è anche un'area sosta da cui mi faccio tentare.
Scendo con calma, attraverso la strada provinciale della Commenda, molto trafficata, soprattutto da persone che pensano di stare ad Indianapolis; credo che l'incrocio necessiterebbe un bell'attraversamento pedonale, o un autovelox.
Proseguo dritto e dopo pochi minuti arrivo al Bagnaccio, storico luogo termale di fricchettona memoria ora risistemato ma in maniera spartana e non invasiva. Il post sul blog dell'organizzazione che lo cura diceva che sarebbe stato chiuso per una poco chiara ordinanza di non so chi. Appena mi avvicino però la prima cosa che vedo è una cuffia dai colori sgargianti con sotto una signora sugli anta spinti: è apertooooo!!!
Entro, lascio volentieri 5€, mi spoglio, metto costume e ciabattine e splash. L'acqua è calda, molto calda ma passato il primo momento di turbamento mi ci adagio e mi metto a fare il brodino.
Ora si, ora sono un vero pellegrino. Questo era un luogo dove anticamente i pellegrini trovavano ristoro e riposo grazie alle proprietà curative delle sue acque.
Anche stamattina la "clientela" era composta per lo più da over 60 tendenti ai 70. Non si faceva altro che parlare di chi voleva far chiudere il sito e tutti concordavano che dietro ci fosse lo zampino delle terme "ufficiali" di Viterbo a cui non va giù il successo che il Bagnaccio sta avendo e la sua politica decisamente low cost. Inoltre la zona è ricca di acque termali e solforose, molte delle quali su terreni privati. Immaginate voi se altre strutture modello Bagnaccio aprissero nella zona.....
Comunque, io alle terme dei papi ci sono stato una volta e fanno un po' caha (come si dice a Firenze).
Ho passato due belle ore a mollo passando da acqua calda, a caldissima, a fresca poi però mi son dovuto rivestire per ricominciare a camminare. Mancavano ancora 8 km a Viterbo e il caldo nella piana stava salendo.
Mi sono messo a testa bassa e li ho macinati, fermandomi solo un paio di volte sotto l'ombra di un pino per rifiatare un secondo.
Sulla via per Porta Fiorentina mi sono fermato in un centro commerciale per comprare un paio di sandali di salvataggio. Ebbene si, i miei gloriosi epici Teva, che mi hanno accompagnato per tanti anni in montagna ed in città, hanno ceduto alla forza del tempo e alle 4 tappe di Francigena che gli ho imposto nonostante la loro non più tenera età.
Ieri sera, di ritorno dalla cena, hanno esalato il loro ultimo respiro rimanendo così, a suola spalancata. Lunga gloria a voi, compagni di mille avventure, non vi dimenticherò mai. Mai e poi mai.
Viterbo è bella (e fra poco andrò a farmi un giro) ma soprattuto segna un punto di svolta in questo Cammino, il passaggio alle 2 cifre.
A Roma mancano ora 95,3 km. Let the countdown begin.
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