mercoledì 1 luglio 2015

Castelli morti e piante assassine

Barbarasco - Sarzana 20 km.
Tappa breve ma faticosa, funestata da un caldo umido che alle 10 già impazzava furente. 
La "fredda" cronaca.

Da Barbarasco ad Aulla si va per asfalto e poi per una bella ciclabile ricavata da una ferrovia dismessa. Aulla è sinceramente una cittadina anonima e inoltre mi riserva la brutta sorpresa di una piazza dedicata per metà a Gramsci e per metà a Craxi che è una vera e propria aberrazione.
Metto il timbro sulla credenziale e riparto al volo, destinazione Casello di Bibola. La stradina diventa subito sentiero impervio, inesorabile salita ricca di ostacoli. Ci sono due grossi alberi caduti che bloccano il passaggio e superarli è assai complicato ma poi si esce su sterrata e dopo poco si arriva nel borghetto. 
Del castello rimane assai poco, e anche di gente non se ne vede molta, due per la precisione, una signora novantenne che lavora la lana (povera, gli si è ingarbugliata tutta) e un uomo di età  indefinita e sguardo vagamente folle che idossa guanti di lattice (un serial killer?). 
Rapido giro e poi via verso Vecchietto, altro borgo silenzioso e all'apparenza disabitato. 
Da li il sentiero si stringe, si addobba di tutte le piante spinose del mondo e decide che la "direttissima" verso Ponzano Superiore è l'unica via. Faccio fatica, non tira un filo d'aria, sudo modello fontana barocca, mi scortico braccia e gambe, lotto con insetti mai visti ma alla fine guadagno la cima e sbuco su sterrata.
Lì tira anche un po' di vento e il cammino si fa più lieve e soprattutto si comincia a scendere. Poi a un certo punto, poco prima di entrare a Ponzano, appare anche il mare e il corpo intero ha un brivido al solo pensiero di un bagnetto fresco.
Sarà quello a farmi distrarre, sarà il terreno sdrucciolevole, sarà la stanchezza ma metto un piede in fallo e per poco non mi frantumo una caviglia. Santi bastoncini, anche oggi.

Dolorante ma salvo arrivo in paese e mi concedo una sosta, breve perché ci sono ancora 8 km da fare ed ho appuntamento con chi mi ospiterà per la notte.
Di nuovo su sentiero, meglio stavolta, scendo rapidamente, passo per le rovine del castello della Brina e sbuco a Sarzana esausto. Da lì vengo gentilmente portato a Pitelli, piccolo paese arroccato sulle colline a ridosso del mare dove mi prenderò un giorno di riposo dopo le fatiche appenniniche. Me lo merito tutto!!!
Animale totemico di oggi (come di tanti altri giorni) è il cane, in tutte le sue forme e declinazioni, dal Dogo argentino al Bassotto, dall'Alano al cucciolo di meticcio (golden retriver e qualcos'altro) che si è fatto accarezzare felice e beato, fino al cagnetto che mi ha leccato avidamente le caviglie sudate (a ognuno i suoi gusti). I cani sono parte dell'uomo, i due sono inscindibili, riescono a darsi amore come poche altre creature sanno fare; mi piacciono i cani e se anche non fanno altro che abbaiare da dietro i cancelli quando passo, io li amo lo stesso.
A Roma mancano adesso 426,6 km. These boots are made for walking...and that's just what they do.

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