giovedì 27 aprile 2017

- 4 al via


E va bene, è giunto il momento di sciogliere il mistero e dirvi tutto, anche perché oggi piove a catinelle, di allenarsi non se ne parla, per cui scrivo.
Domenica mattina prenderò un treno, poi un altro, poi un bus e arriverò infine ad Aquileia, storica colonia romana fondata nel 181 a.C. nonché uno dei più importanti siti archeologici del nord Italia.
Da lì partirà la mia nuova avventura, il mio nuovo Cammino, 940 km lungo una delle più antiche strade romane, la Via Postumia. 
Nata come via militare univa due storici porti, quello di Genova e quello di Aquileia appunto, e lo faceva attraversando tutta la pianura padana e toccando alcune delle più importanti città commerciali e militari romane, come Piacenza, Cremona e Verona. Proprio a Verona è visibile quel poco che rimane della via originale, caduta in disuso verso la fine dell'ottavo secolo. 
Il percorso attuale è frutto di un grandissimo lavoro fatto da un gruppo di persone (Gli amici della Via Postumia capitanati da Andrea Vitiello) che hanno "costruito" e segnato questo itinerario pensandolo come un Cammino per Santiago ad uso, principalmente, dei pellegrini provenienti dai Balcani e dall'est Europa.
Io proverò a percorrerlo e viverlo più come un Cammino storico, cercando di cogliere l'eco lontana di tutto ciò che i luoghi attraversati dalla Via hanno vissuto. Attraverserò i fiumi delle guerre (il Piave, il Brenta, l'Adige), i piccoli borghi antichissimi come Concordia Sagittaria e le città più famose come Mantova e assaporerò paesaggi nuovi e luoghi che non ho mai visto. Il bello di Camminare, lo dico sempre, è proprio avere la possibilità di scoprire il nostro paese e i territori che lo compongono in maniera privilegiata, con la calma necessaria per goderne a pieno la bellezza. 
Dovrei arrivare a Genova giovedì 8 giugno ma il capoluogo ligure non sarà la fine del viaggio ma solo una sosta, una sosta breve perché da lì, in treno, mi dirigerò subito verso Pavia dove, dopo un giorno di sosta, inizierò la seconda parte: la Via degli Abati. Scavalcando l'Appennino in zone remote e solitarie arriverò a Pontremoli. Era la via che percorrevano i monaci dell'Abbazia di San Colombano a Bobbio per recarsi a Roma o a Pavia, 200 km attraverso boschi, borghi medievali e una natura ancora incontaminata. A salire e scarpinare con me ci sarà Natascia, che ha già camminato con me lungo tre tappe della Via di Francesco lo scorso settembre. Sapete benissimo che sono un orso e preferisco camminare da solo ma con lei mi sono trovato bene ed ho deciso di coinvolgerla in questa avventura; magari ne esce fuori un libro a quattro mani, chissà.
Se tutto andrà come previsto dovrei fare rientro a casa base il 20 giugno. Ogni cosa sarà raccontata qui, sulle pagine di questo diario digitale, dove troverete anche le foto e, inevitabilmente, anche i miei soliti video scemi. Spero avrete la voglia di seguirmi anche questa volta; se lo farete ne sarò felice e se vorrete lasciarmi qualche feedback mi farete sentire meno solo: ci conto.
Un'ultimo dettaglio: ho appena scoperto che Aquileia, nell'antico dialetto friulano, si pronuncia Olee, e mi sembra una cosa bellissima, una sorta di incitamento ben camuffato, proprio ciò di cui ho bisogno. Per ora è tutto. A presto e Saludos Amigos.

1 commento:

  1. L'avevi nel 'buzzo'... me la raccontavi l'ultima volta che ci siamo visti.
    Buon Cammino,
    Adriano

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