Santa Cristina - Orio Litta 18 km.
Tappa molto breve e leggera, quasi tutta su asfalto a parte il primo e l'ultimo tratto. Ecco, partiamo dal primo: avevo già approfondito l'argomento "lasciare la via vecchia..." ma siccome non ero soddisfatto dellle precedenti conclusioni mi trovo costretto a ribadire. Il fatto è che seguo un po' la mia guida e un po' l'app di Sloways che spesso dissentono. Oggi, pochi metri dopo la partenza già bisticciavano e io ho voluto dare fiducia al cartaceo. Bene, sapete che ultimamente il machete va di moda:ecco, a me ne sarebbe servito uno stamane perché farsi quasi due km su un sentiero che di fatto non esiste può risultare estremamente periglioso.
Sono impensabili le escoriazioni che una fitta giungla padana incarognita può provocare. La mia "spiritualità" è stata messa a dura prova e sono riuscito a trattenere un paio di moccoli proprio sul limitar dei denti. Amen.
Ritrovata la sterrata maestra tutto è andato molto meglio se esludiamo l'assalto incrociato di varie specie di insetti antropofag ievidentemente attirati dall'odore di sangue fresco.
Dopo pochi km sono arrivato a Chignolo Po, anonimo paesino dove fa bella mostra di se il Castello Procaccini.
È li davanti che incontro nuovamente i tre teutonici dell'Ave Maria che anche stavolta non vanno oltre la solita alzata di mano. Chi invece è molto affettuoso è Antonio, pellegrino nostrano che sta facendo l'antica strada da Canterbury, in più riprese e due volte ostacolato da operazioni al ginocchio (ma il tempo non conta, non è una gara). Ci facciamo due chiacchere e alla fine il selfie è d'obbligo.
Il tempo di attraversare il Lambro e sono di nuovo fra i campi. È un tratto breve, una quindicina di minuti ma è bellissimo. Ai bordi ogni tanto spunta una colonnina con una piastrella di ceramica su cui è disegnata la sagoma del pellegrino e anche sul sentiero ci sono alcune mattonelle scolpite con lo stesso disegno. Siamo vicinissimi al Po, non lo si vede ma si percepisce la sua ingombrante presenza. Un cartelo recita "Transitum Padi": è lì ad indicare lo storico punto di attraversamento del fiume. Ma questa è una storia di domani, dovete aspettare. Il sentiero curva verso il piccolo paese di Orio Litta ed è lì che finisce la tappa di oggi.
Questo viaggio può anche riservare delle giornate mezze storte o storte del tutto ma la ricchezza che da è la migliore cura contro agni malanno. Sono in camminp da 12 giorni eppure la partenza dal Monginevro mi sembra così lontana. Il tempo scorre diversamente mentre si è in Cammino, non dá percezione di se, cancella giorni, date e lascia solo la luce a fare da metronomo: alba e tramonto, gli unici riferimenti disponibili, i soli necessari.
Roma è lontana ancora, circa 615 km e io non ho fretta.
Welcome to the jungle.
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