Fiorenzuola d'Arda - Borghetto, 24 km.
Tappa semplice e divertente quella di oggi con parecchio asfalto (ma di strade secondarie) e passaggi fra tratturi e sterrati. È l'ultima tappa del tratto Padano e in fondo ne sono felice: pur avendo visto tante belle cose e avendo assaporato un habitat che mi intrigava e mi incuriosiva da parecchio, sono contento di lasciarmelo alle spalle. Alla lunga è un luogo che può risultare ripetitivo fino all'ossessione , almeno per me che sono montanaro e mi piace osservare le cose da una certa altezza. Per cui addio risaie, addio aironi, addio pannocchie e addio rane: da domani si va in collina.
Ma torniamo a oggi. Mi sono svegliato prestissimo e alle 6,40 ero già fuori. Sono stato con Emilia solo per un km o poco più, poi ho svoltato a destra e mi sono avventurato fra i campi. Bye bye baby.
Fra sterrate e stradine di campagna sono arrivato fino a Castelnuovo Fogliani dove c'è un bellissimo castello che fu ristrutturato da Vanvitelli, quello della reggia di Caserta. Ovviamente era chiuso.
Proseguendo ho incontrato l'animale totemico di oggi: trattasi dell'Uccello Molto Sgraziato, pennuto assai riservato che vive nascosto negli alberi per celare al mondo le sue fattezze e ché è facilmente riconoscibile dal suo verso fastidioso e costante, qualcosa tipo una mitraglietta gracchiante e slabrata.
Un cavallo ha cercato di rubargli il posto venendomi incontro in un prato ma poi, altezzoso come tutti i cavalli, ha girato il muso dall'altra parte e ha perso un'occasione.
Il percorso è continuato in questa simpatica alternanza di sterrato e asfalto passando fra cascine abbandonate, fattorie attive e qualche antica casa nobiliare tipo Villa Oppi (malsana stamberga dotata di torrette, numero n di camere, viale alberato, vigne e piscina).
Per la cronaca oggi Magritte ha preso un giorno di ferie lasciando la gestione dei pennelli per il cielo ad uno sconosciuto minimalista dal tocco delicato e dalle linee ardite. Molto bravo a mio avviso.
Arrivo a Fidenza alle 11. Mi prendo il mio tempo per visitare il bellissimo duomo e per sgranocchiare la mia dose giornaliera di mandorle e albicocche secche. Po di nuovo con Emilia per poco; la saluto affettuosamente e prendo la strada che punta dritto conto le colline.
In poco meno di un'ora arrivo alla fattoria Ciao Latte dove il mio giaciglio mi attende. Bisogna riposare, i tre giorni a venire saranno i più duri dell'intero Cammino: si affronta l'appennino, mica bruscolini.
A Roma mancano 549 km. Che lo sforzo sia con me.
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