lunedì 11 giugno 2018

Da Rimini a Leuca via Montesilvano



Tornare in Puglia è una gioia, per tanti motivi, ma voglio fare un piccolo come again, come dicevano i dj giamaicani, e raccontarvi dei due giorni precedenti.
L'UlisseFest di Rimini è stata una piacevole sorpresa; una manifestazione ben organizzata e ricchissima di appuntamenti a tema viaggio. Sul palco del cinema Fulgor ero in ottima compagnia; con me c'erano Nicolò Giraldi e Daniela Castiglione oltre a Linda Cottino che ha brillantemente condotto l'incontro. A essere onesto sarei rimasto volentieri per i due giorni successivi ma avevo un appuntamento altrettanto importante a Montesilvano.


La libreria On the road di Cinzia e Antonella è un lugo bellissimo e tornare a raccontare le mie storie da loro è sempre un grande piacere (esattamente come il successivo rituale degli arrosticini). 

Quattro lunghe ore di treno mi hanno portato a Lecce dove sono stato preso in consegna da Marco e Melissa dell'associazione Archès. Gli altri giornalisti che divideranno con me questo Press Tour sui riti devozionali dedicati a S. Antonio qui in terra di Leuca, arriveranno domani, per cui oggi pomeriggio godrò di tutte le attenzioni di questi simpatici ragazzi.  Cominciamo col dire che la prima sosta è stata a casa dei genitori di Melissa, dove, nonostante fossero le 16 passate, c'è stato il tempo per qualche pescetto fritto, delle zucchine con i gamberi e un paio di bicchieri di vino. 


In Puglia l'ospitalità è sacra e questa cosa fa parte del suo fascino.

Il clou della giornata è stata la visita al santuario di Leuca Piccola. L'antica chiesertta Mariana era sede di un ospitale per i pellegrini molto particolare: si trattava di un ricovero ipogeo, che garantiva a chi vi sostava riparo dalla calura e acqua fresca grazie a tre grandi pozzi. Testimonianza ne è un'iscrizione sulla porta d'ingresso che racconta in poche parole la storia di questo luogo: “Don Annibal Capece or mi feconda
Se un tempo sviscerar fece il mio seno
Entra qui dunque e ti trattenga almeno L’ombra, il fresco, il vino e l’onda”.




Attorno alla chiesa sorgeva un ampio complesso rurale che ora è diviso in due dal passaggio di una strada. La chiesa ospita affreschi antichi raffiguranti alcuni santi e la sinopia dell'immagine della madonna col bambino presente nel santuario di Leuca; ci sono anche un paio di suggestivi, piccoli confessionali scavati nella pietra e dal tetto, fortificato per i continui assalti dei pirati, si gode una vista stupenda sul territorio circostante.



Da qui ci siamo mossi a piedi attraverso una campagna bellissima verso il pozzo di S. Pietro. Leggenda vuole che l'apostolo, sbarcato a Leuca, si sia dissetato proprio con l'acqua di questo pozzo. Poco più avanti c'è una piccola chiesa dedicata al santo; fu edificata nel X secolo, probabilmente sui resti di una struttura preesistente. È costruita con grosse pietre recuperate dall'antica città messapica di Vereto e non ha più il tetto sostituito da una larga tettoia. Quando arriviamo è in corso il rosario cui seguirà la santa messa, ed è bello sapere che una chiesa così antica sia ancora attiva. 



Il piccolo paese di Giuliano di Lecce è a poche centinaia di metri e ne approfittiamo per girarne il meraviglioso centro storico. Splendidi palazzi, un castello, la bella chiesa fanno da contorno a una realtà silenziosa e sospesa. Ci sono molte iscrizioni sui muri, recitano massime di saggezza e c'è anche una bella loggia, quella degli sberleffi, caratterizzata da tanti volti distorti in espressioni denigratorie.



La giornata finisce qui; il primo assaggio di questa meravigliosa terra è stato un pasto completo. Domani sarà ancora meglio.

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