martedì 1 maggio 2018

Le salite e il ritorno di Cane Fabio



Oggi tappa stancante ma bellissima, però sul Monte Argenta la connessione è pari a zero quindi poche parole.
La prima salita è una di quelle che non fa sconti, sale dura, impervia e incolta e ti spezza le gambe solo a vederla. Migliora con il passare dei km ma resta sempre e comunque una salita. Però il bosco che la ospita e uno di quelli belli, e la fatica si attenua, anche grazie alle chiacchiere. Quando arriviamo al piccolo borgo di Torlago tutto cambia; due presenze appaiono a rallegrare la giornata e a rendere il cielo un po' meno grigio di quanto realmente sia: due cagnetti. Dapprima sono ostili, poi alla prima carezza si sciolgono come neve al sole: è amore a prima vista. Uno dei due decide che vuole rimanere con noi e ci accompagna baldanzoso per un paio di chilometri. Mi torna subito in mente Cane Fabio, il simpatico quadrupede che avevo quasi adottato sulla Via degli Abati e mi si stringe il corazon al ricordo. 
Questo è più piccolo e tracagnotto ma ispira tantissima simpatia e già mi ci sto affezionando quando lo vedo tornare di corsa, superarci e scappare a zampe levate verso casa. Guardo con apprensione il sentiero davanti a me e scorgo il posteriore di un capriolo infrattarsi velocemente: l'incontro fra i due non deve essere stato amichevole. 
Arriviamo in discesa a Reusa, una piccola sosta e via per la lunga salita finale. Si passa per Castiglioncello ma non c'è né il cacciucco, né il ponchino e tantomeno il mare. C'è da salire ancora verso Regnano Villa dove scegliamo la variante panoramica (+3,6 km), bella ma eterna, con le cime taglienti delle Apuane nascoste dalle nuvole. Ancora non piove ma è una lotta contro il tempo e la fatica comincia a farsi sentire. Quando siamo a un passo dalla meta succede una di quelle cose che non dovrebbero mai succedere, ma che di fatto succedono: allunghiamo di quattro inutili km, quattro e mezzo. Succede perché spesso su una mappa web i luoghi non sono esattamente dove poi sono nella realtà, ma come si dice: l'importante è arrivare. Dopo una dormita e una cena pantagruelica possiamo passare la tappa nel setore memoria considerandoci dei vincitori.


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