mercoledì 2 maggio 2018

La pioggia infinita e i quattro ponti.



E pioggia fu.
Quando mi affaccio alla finestra dell'ostello la nebbia di ieri è ancora al suo posto, solo che ora la pioggia è fitta e costante.
Oggi sii scende e basta, eccezion fatta per la salita alla Fortez:za delle Verrucole e serviranno 27 lunghi km per arrivare fino a Castelnuovo Grafagnana. 
Si va per prati e per boschi, su erba viscida, fanghiglia avvolgente e infidi sassi umidicci: tenersi in piedi non è così semplice. Più scendiamo e più le nuvole si alzano sulla nostra testa, rimanendo però del grigio usuale; alcune strisce più basse tagliano in due le montagne e il paesaggio per quanto cupo risulta di una bellezza incredibile. Quando arriviamo nei pressi di un vecchi mulino il primo ponte medievale, che cavalca un torrentello impetuoso, si mostra al nostro sguardo rapito. Per la prima volta faccio questa riflessione che mi si ripresenterà ad ogni incontro odierno con la bellezza: se questa tappa fosse stata camminata con il sole sarebbe stata tutta un'altra cosa. È un classico ponte a dorso d'asino, con il pavimento lastricato, ed è tipico della Garfagnana.
Il secondo che attraversiamo conduce a un paesino arroccato sull'altra sponda del torrente, ma prima di passare ci fermiamo per qualche minuto al riparo dalla pioggia in una cappella di roccia, giusto il tempo di sentirsi dire da una vecchia che stiamo sporcando. Inutile replicare che l'acqua non sporca e che al limite bagna, l'iraconda nonnetta non vuole sentire ragioni e continua a borbottare per poi allontanarsi. 
Il terzo ponte ci porta a Piazza di Serchio, dove ci rifugiamo sotto la tettoia di un bar, fortunatamente aperto. Togliamo le scarpe, strizziamo i calzini, facciamo asciugare i piedi ma tutto il resto resta bagnato, perché con la mantella ti ripari dell'acqua esteriore ma ti inzuppi dell'acqua interiore, fatta di condensa e sudore.
La salita alla Fortezza delle Verrucole è tutta in bosco e si fa seguendo il tracciato di una bella strada forestale, fangosa il giusto e a tratti impegnativa. Quando arriviamo in cima, la pioggia continua a scrosciare e la salita a visitare il bastione viene accantonata. La tappa è ancora lunga, siamo solo a metà e la fatica tipica della discesa si fa sentire; continuiamo il cammino e attraversiamo piccoli borghi, tratti di antiche strade lastricate e sentierini stretti e pieni d'acqua, ma la sorpresa più grande di oggi è proprio alle porte di Castelnuovo. È il quarto ponte, quello della Madonna, che riflette la sua gobba nelle acque tranquille di un piccolo lago, un luogo veramente magico. Arriviamo in paese dopo venti minuti, ma per arrivare all'accoglienza mancano ancora 3 km, che camminiamo ormai in stato di trance assoluta. Una doccia calda sa lenire tutti i mali ed è esattamente cio di cui abbiamo bisogno. La tappa piovosa è andata.


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